Palazzo Donato – Museo Della Parola
3 Ottobre 2019Nibbio reale
3 Ottobre 2019Chiamato volgarmente cerambice del faggio, la Rosalia alpina è un coleottero della famiglia Cerambycidae, noto per la particolare colorazione nera e blu e per i ciuffi neri presenti sui segmenti delle antenne.
Ha dimensioni variabili tra 14 e 40 mm con aspetto inconfondibile: il corpo e le elitre (l'ala anteriore sclerificata) hanno una colorazione che va dal grigio-blu fino al blu chiaro. Le elitre, bordate di chiaro, presentano delle chiazze nere di dimensioni e forma variabile che permettono di distinguere un esemplare da un altro. È una specie tipicamente legata a faggete mature, dal piano montano a quello subalpino, tra 500 e 1500 m s.l.m., anche se esistono popolazioni di carattere relittuale frigofilo a quote inferiori, fin dal livello del mare.
Oltre al faggio, più raramente vive su altre latifoglie tra cui acero, frassino, castagno. Gli adulti si alimentano del fogliame delle chiome e della linfa che scorre negli alberi; ma anche di ciliegie mature. Possono volare fino ad un chilometro e la durata della loro vita è di alcune settimane. Il periodo di maggiore attività è compreso tra luglio ed agosto.
L’adulto è attivo durante il giorno e si nutre degli essudati di tronchi o di frutti maturi; eccezionalmente può essere osservato su fiori, per esempio di ombrellifere. La femmina ovipare depone le uova nel legno secco privo di corteccia di alberi maturi e senescenti, ma ancora vivi, ricchi di legno in vari stadi di decadimento preferibilmente esposti al sole, occasionalmente l’ovideposizione può avere luogo su ceppaie o grossi rami appoggiati al suolo.
Una volta fuoriuscita dall’uovo, la larva scava delle gallerie di alimentazione nello xilema della pianta ospite, comprimendo la segatura che si forma nella galleria impiegando circa 2-3 anni per terminare lo sviluppo, prima dell’ultima stagione invernale le larve si avvicinano alla superficie della corteccia sotto la quale costruiscono, in primavera o all’inizio dell’estate, una cella di impupamento ed una galleria d’uscita che otturano nuovamente.